Organismo di gestione collettiva - associazione culturale senza scopo di lucro
Da tempo i giornali scrivono della strage delle librerie in Italia e ne contano ben 2.300 chiuse negli ultimi dieci anni. Librerie chiuse soprattutto nelle grandi città perché nelle piccole le economie locali da tempo non supportavano la vendita dei libri.
Il caso di Roma è ancor più grave poiché hanno chiuso, nello stesso periodo, ben 233 librerie. Molte di queste costituivano punto di riferimento culturale di zona, non solo per l’acquisto dei libri, ma anche perché erano luoghi d’incontro per conferenze, presentazioni di libri, tavole rotonde, scambio di opinioni e di idee.
Non solo le piccole, ma hanno chiuso anche librerie Feltrinelli, le librerie della catena Arion, oltre a singole importanti librerie come La libreria del viaggiatore, la Pecora Elettrica a Centocelle, Coliseum e tante altre fino a 233 contate nel 2020.
Non sono ancora presenti i dati per il 2021 che, comunque accentueranno la situazione.
La moria delle edicole
E’ notizia diffusa dalla stampa che nel primo semestre 2020 in Italia hanno chiuso 1400 edicole (secondo quanto afferma anche il SNG sindacato di comparto).
La riduzione della vendita dei quotidiani, ridotta a 1.200.000 copie al giorno rispetto agli 8.000.000 di dieci anni fa e la crisi della stampa, ha dato avvio ad una scomparsa delle edicole che è irrefrenabile.
Se si considera che l’edicola è parte importante, al pari delle librerie, della filiera della diffusione della cultura, soprattutto a ridosso del territorio ed è giornaliera, il danno è rilevantissimo, pesa e peserà in futuro sulle stesse modalità di fare cultura in Italia.
A Roma in cinque anni sono scomparse 350 edicole e il dato non è aggiornato. Stando a quanto ha denunciato la stampa e uno dei sindacati del comparto, che negli ultimi tempi sono scomparse 6 edicole al giorno.
E’ possibile arginare tale fenomeno? Alcune edicole hanno tentato il riciclo offrendo merci diverse e distribuendo certificati: entrambe queste nuove attività non sono a sostegno della perdita di cultura rappresentata dalla diminuita o scomparsa vendita di giornali, libri e di supporti audiovisivi.